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Camera annessa all’officina della Cooperativa. — Un ambiente di semplicità e di lavoro. — Niente tappezzeria. — Alle pareti, qualche carta con disegni di macchine. — Sparsi qua e là, qualche tubo di ferro, qualche spranga, qualche ruota dentata. — Una scrivania. — Una cassaforte. — Seggiole di legno grezzo. — Una porta a destra, un’altra a sinistra, un’altra, sull’alto di tre o quattro gradini, nella parete di fondo, che è quasi tutta fatta di lastre di vetro. Attraverso di essa, si vede una specie di pianerottolo, il cui parapetto dà sulla sala maggiore dell’officina sottostante, alla quale si accede per una scaletta mezzo invisibile, che è a un lato del pianerottolo.
Il duca di Montvillier, francese di nobile discendenza, e il suo amico George Hankey, divengono ricchi scoprendo una miniera d’argento a Los Madeges in Texas. Si trasferiscono in Kymott Crescent a Brockley, sobborgo di Londra, creando trambusto tra i vicini di casa, le donne, ex nemici e amici; si trovano costretti a fronteggiare imboscate, complotti e per farlo devono fondare perfino un giornale.
Nelle sale di un antico castello, situato nei pressi della cittadina inglese di Ascot, da secoli si aggira un fantasma. È lo spettro sir Simon, un vecchio signore con gli occhi rossi come carboni ardenti, lunghi boccoli grigi e pesanti ceppi ai polsi e alle caviglie. Eppure sir Simon non fa paura. Al contrario, è preso di mira dai figli degli Otis – l’«orribile, volgare e disonesta famiglia» che abita il castello – e cade spesso vittima dei loro scherzi. Ad avere pietà di lui sarà solo Virginia, la sorella tanto «buona e gentile» dei giovani aguzzini, l’unica in grado di trovare nel singolare inquilino un confidente e un amico. Pubblicato per la prima volta nel 1887, Il fantasma di Canterville è il più celebre racconto di Oscar Wilde.
Sandokan e il suo fedele amico Yanez sono ormai anziani e sembrano essersi lasciati alle spalle la loro vita piratesca. Ma ovviamente, il pensionamento non fa per loro e così, per l’ennesima volta, non riusciranno a resistere al richiamo dell’avventura. Partiranno quindi verso un’isola sperduta dove è esiliata Ellora, principessa di Gondwana, spodestata dal trono alla nascita. Riusciranno i nostri eroi a restituirle il suo regno? Giovanni Bertinetti (1872-1950) è stato uno scrittore italiano di letteratura per ragazzi, noto per il romanzo ‘Le orecchie di Meo’ e per aver firmato alcuni dei libri apocrifi di Emilio Salgari di maggior successo e anche narrativamente più felici come ‘Il fantasma di Sandokan’ e ‘Le ultime avventure di Sandokan’.
Scritto nel 1918 e tratto da una novella dello stesso Pirandello, Quando si è capito il gioco, il dramma ruota intorno alla tematica della maschera che la società impone all’individuo.
Un marito obbliga l’amante della moglie a difenderne l’onore affrontando un duello mortale, che invece era stato provocato per eliminare la sua scomoda presenza.
Virginia Tedeschi-Treves, nota anche con lo pseudonimo di Cordelia (Verona, 22 marzo 1849 – Milano, 7 luglio 1916), è stata una scrittrice italiana.
Una serie di omicidi avvolgono il circuito ippico di Milano. È estate, e la stagione sta entrando nel vivo. Il barone Verbena è il proprietario di Vergine, la cavalla purosangue data come favorita da tutti gli addetti ai lavori. Quello che succede ha però del terrificante: i fantini nominati a montare Vergine vengono a uno a uno uccisi. Il commissario De Vincenzi, sorpreso dalle atrocità commesse, si troverà di fronte a un caso tra i più contorti e complessi della sua carriera. Qual è il mistero dietro questa maledizione? E perché proprio Vergine? “Il mistero della Vergine” è uno dei romanzi scritti da De Angelis con De Vincenzi come protagonista. Caratterizzato da un’ambientazione noir e da un commissario umanista e riflessivo, questo giallo intratterrà il lettore con colpi di scena mozzafiato e misteri oscuri e apparentemente irrisolvibili. Augusto De Angelis (1888—1948) è stato uno scrittore e giallista italiano. Da molti considerato l’inventore del giallo all’italiana, è il creatore del commissario De Vincenzi. Per via delle pesanti limitazioni che il regime fascista imponeva sui romanzi gialli (il colpevole, ad esempio, non poteva essere italiano), De Angelis è diventato famoso per intrecci di trama complicati dai tratti esotici e misteriosi.
“Il Potere della Volontà” di William Walker Atkinson è un libro ispirante che esplora il potenziale straordinario della volontà umana nel plasmare il destino e raggiungere il successo nella vita. Atkinson, uno degli autori più rinomati nel campo del pensiero positivo e dello sviluppo personale, offre un’analisi approfondita sulla forza della volontà e su come possa essere utilizzata per trasformare i sogni in realtà.
L’autore inizia con una spiegazione esaustiva di cosa sia la volontà e come funzioni nella psiche umana. Egli sottolinea l’importanza di coltivare una volontà forte e disciplinata come fondamento per il successo in qualsiasi campo della vita.
Atkinson fornisce una serie di tecniche pratiche per sviluppare e potenziare la propria volontà. Queste tecniche includono esercizi di autocontrollo, visualizzazioni e affermazioni positive. L’autore illustra come la volontà possa essere allenata e rafforzata nel tempo, consentendo agli individui di superare gli ostacoli e perseguire i propri obiettivi con determinazione.
Uno dei temi centrali del libro è la connessione tra la mente e il corpo, e come la volontà possa influenzare positivamente la salute e il benessere. Atkinson sottolinea il ruolo cruciale della volontà nel superare cattive abitudini e nel promuovere uno stile di vita sano.
“Il Potere della Volontà” è un testo che ispira e motiva i lettori a prendere il controllo delle proprie vite e a perseguire i propri sogni con passione e determinazione. Attraverso storie di successo e esempi concreti, Atkinson dimostra che la volontà è una risorsa straordinaria che può essere utilizzata per superare sfide, raggiungere obiettivi ambiziosi e vivere una vita appagante e soddisfacente. Questo libro è un invito a scoprire il potenziale inespresso della volontà e a utilizzarlo come strumento per creare una vita migliore.
Fëdor Michajlovič Dostoevskij è stato uno scrittore e filosofo russo.
È considerato, insieme a Tolstoj, uno dei più grandi romanzieri e pensatori russi di tutti i tempi. A lui è intitolato il cratere Dostoevskij sulla superficie di Mercurio.
Dorian Gray è un giovane di straordinaria bellezza. Un giorno viene ritratto da un suo amico pittore, Basil Hallward, in un quadro che ne rappresenta fedelmente le stupende fattezze. Proprio nello studio del pittore, Dorian conosce lord Henry Wotton, uomo cinico e senza scrupoli che diventa ben presto un punto di riferimento nella vita del ragazzo. Dorian inizia così a condurre un’esistenza fatta di eccessi e priva di ogni scrupolo morale. Nonostante le azioni malvagie di cui Dorian si rende colpevole, e nonostante il trascorrere del tempo, il suo volto non accenna a perdere la bellezza, come fosse inattaccabile sia dai segni del tempo che da quelli della depravazione. È piuttosto il suo ritratto a mostrare il peso di tutto questo. Il ritratto di Dorian infatti, divenuto mostruoso, non è che la raffigurazione della sua anima perduta. Questa gli si mostra in tutto il suo orrore e Dorian, non sopportandone il peso, sfregia il ritratto con un pugnale. All’improvviso quel volto dipinto riacquista l’originaria bellezza, quella che tutti fino a quell’istante avevano ammirato sul volto di Dorian, dove ora appaiono invece i segni della dissolutezza e della sua vita corrotta e degradata.
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